RC professionale: tendenze dei sinistri e cyber risk nel Report AGCS
Negli ultimi anni gli attacchi informatici sono aumentati e gli studi professionali sono molto esposti a causa dei dati riservati dei clienti e della proprietà intellettuale che trattano o con cui operano.
Il quadro dei rischi emergenti per le imprese di servizi professionali è variegato.
Tra le professioni interessate figurano consulenti, revisori dei conti, contabili, architetti, ingegneri, broker assicurativi, avvocati e media manager, tutti soggetti che possono essere ritenuti responsabili di perdite derivanti da una violazione verificatasi nell’espletamento dei loro incarichi.
Il nuovo report di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) sulla RC professionale identifica una serie di rischi emergenti in materia di responsabilità civile per le aziende, classificandole in base al livello di impatto previsto, alle potenziali cause di perdita e probabilità che questi eventi possano essere mitigati.
Negli ultimi anni gli attacchi informatici sono aumentati e gli studi professionali sono molto esposti a causa dei dati riservati dei clienti e della proprietà intellettuale che trattano o con cui operano.
Ad esempio, i cosiddetti cyber mercenari prendono sempre più di mira gli studi legali per impossessarsi di informazioni confidenziali o protette che potrebbero influenzare la situazione in un’aula di tribunale.
Costoro, definiti “hacker a noleggio”, forniscono le capacità tecniche e la possibilità di negare un coinvolgimento nell’attacco informatico nel caso in cui questo venga scoperto.
Le cause di risarcimento, che si applicano a tutte le professioni, includono frodi di phishing e spoofing, rischi della supply chain di terzi, ransomware o malware, mancanza di sistemi o controlli adeguati o perdita di dati.
Una violazione informatica non solo comporta costi e disagi immediati per le parti interessate, ma può anche determinare importanti conseguenze, tra cui azioni da parte delle autorità di protezione dei dati e sanzioni pecuniarie considerevoli.
A ciò può seguire una controversia legale da parte dei soggetti interessati, incluse le richieste di risarcimento da parte di grandi gruppi oppure da clienti e da terzi, con reclami per perdite dovute all’interruzione dell’attività o alla fuga di informazioni.
Una violazione comporta anche il rischio di danni alla reputazione, con conseguenti flessioni sul valore delle azioni e richieste di danno.
Le aziende più piccole sono più vulnerabili perché normalmente sono dotate di sistemi di sicurezza meno sofisticati.
Il report indica inoltre che, negli ultimi 20 anni, AGCS ha elaborato e gestito oltre 90.000 sinistri PI a livello globale per un valore totale di 2,2 miliardi di €.
L’analisi evidenzia che per i grandi sinistri (solo quelli di importo superiore a 1 milione di €), gli avvocati sono i più colpiti (30%), seguiti dai professionisti dell’edilizia (27%) e dai broker/agenti assicurativi (22%).
Fonte: Estratto Assinews